INIBITORI DI PARP NEL TRATTAMENTO DI PRIMA LINEA DEL CANCRO OVARICO: PREVISIONE DI RISPOSTA E RESISTENZA
Ente Finanziatore: Ministero della Salute
Principal Investigator: Dott.ssa Mezzanzanica Delia
Data di inizio:
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Struttura Principale: Anatomia Patologica 1
Circa il 50% dei carcinomi ovarici sierosi di alto grado (HGSOC) presenta un deficit di ricombinazione omologa (HRD). Recentemente, interessanti dati clinici hanno evidenziato il ruolo di Bevacizumab o degli inibitori di PARP (PARPi) come mantenimento di prima linea per queste pazienti.
In particolare, il ruolo dell'HRD nel predire un beneficio significativo da questi trattamenti non è chiaro. Ad oggi, i medici si trovano ad affrontare il dilemma di scegliere il trattamento di prima linea più adatto per le pazienti con carcinoma ovarico.
Lo scopo di questo studio è valutare la sopravvivenza libera da progressione (PFS) delle pazienti con HSGOC di nuova diagnosi che ricevono il PARPi rucaparib o bevacizumab o la combinazione di entrambi con chemioterapia a base di platino. Inoltre, lo studio affronterà i biomarcatori predittivi di risposta e resistenza ai PARPi nel tessuto e nella biopsia liquida.
Principal Investigator Dott.ssa Mezzanzanica Delia
Struttura Principale: Anatomia Patologica 1
Struttura complessa
Ultimo aggiornamento: 02/09/2025