Studio globale di fase III, randomizzato, in aperto, multicentrico su MEDI5752 come terapia sequenziale rispetto all’osservazione in partecipanti con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo localmente avanzato non resecato, che non hanno manifestato progressione dopo il trattamento con chemioterapia concomitante a radioterapia definitiva
Fase: Studi clinici di Fase II - III
Struttura Principale: Oncologia Medica 3 - Tumori testa-collo
Farmaco: MEDI5752
Patologie: Tumori della testa e del collo
ClinicalTrials.gov: Leggi i dettagli su Clinical trials
PI: Prof.ssa Lisa Licitra
Lo studio eVOLVE-HNSCC è uno studio mondiale che valuta l’attività di Volrustomig (chiamato MEDI5752) in pazienti con carcinoma a cellule squamose del distretto della testa e del collo localmente avanzato, non operato e trattato con chemioradioterapia concomitante definitiva (cioè, effettuata con finalità curativa).
Volrustomig è un anticorpo bispecifico, ovvero una molecola che si lega contemporaneamente a due diverse proteine del corpo, quali PD-1 [Programmed Cell Death Protein 1] e CTLA-4 [Cytotoxic T-lymphocyte-associated protein 4], che regolano la risposta del sistema immunitario al tumore.
Questo studio, condotto in ottemperanza alla normativa europea, è da ritenersi sperimentale, poiché il farmaco in studio Volrustomig non è stato ancora approvato dalle autorità sanitarie.
Nello specifico, data l’attuale assenza di cure complementari al termine del trattamento chemoradiante, la sperimentazione in oggetto propone di valutare l’efficacia del farmaco Volrustomig rispetto alla sola osservazione, nei pazienti che hanno completato la chemioradioterapia concomitante. Con l’aggiunta di Volrustomig dopo la chemioradioterapia, l’obiettivo dello studio è infatti quello di migliorare la prognosi del paziente, riducendo il rischio di ricomparsa del tumore (localmente o a distanza) ed ottenendo un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione e della sopravvivenza globale.
- La fattibilità dell’arruolamento nello studio dipende da: caratteristiche del paziente (dati demografici, storia oncologica e comorbidità), esami di laboratorio e parametri radiologici, che verranno indagati attraverso precisi esami di screening, prima dell’avvio del trattamento. Tali esami si svolgeranno nella presente Istituzione, secondo tempistiche ben definite.
Nella Parte I dello screening verrà effettuata l’analisi del tessuto tumorale e del biomarcatore PD-L1 [Programmed-Death Ligand 1] e di HPV [Human Papilloma Virus], nel caso in cui il tumore prenda origine dall’orofaringe. Tali analisi potranno essere effettuate sul campione biologico conservato, cioè sulla biopsia fatta prima dell’avvio delle cure chemoradianti.
In caso di confermata positività al PD-L1 (con esito CPS ≥ 1) si avvierà la Parte II dello screening. Nello specifico, il disegno dello studio prevede:
- braccio A: trattamento attivo con Volrustomig. Il farmaco verrà somministrato dopo il completamento della chemioradioterapia concomitante e in assenza di progressione dopo il trattamento. La somministrazione avverrà, per via endovenosa, ogni 3 settimane, per 12 mesi o fino a progressione della malattia;
- braccio B: sola osservazione per 12 mesi, durante la quale il paziente non riceverà alcun farmaco, ma verrà monitorato clinicamente e con indagini strumentali.
L’assegnazione ad un braccio piuttosto che all’altro avverrà con un processo informatico chiamato “randomizzazione”, cioè mediante un’assegnazione casuale o al trattamento attivo con Volrustomig o all’osservazione, senza possibilità decisionale da parte dello sperimentatore e/o del paziente.
Nel caso in cui il braccio di assegnazione preveda la somministrazione del farmaco in studio Volrustomig, il paziente verrà monitorato anche per potenziali tossicità immunomediate, che verranno esplicitate in corso di acquisizione del consenso informato prima dell’avvio della sperimentazione. Il trattamento potrà infatti indurre eventi avversi, più spesso noti, per i quali gli sperimentatori proporranno terapie sintomatiche e adotteranno strategie mirate a ridurre l’intensità degli effetti avversi (es. con riduzioni di dose o pause terapeutiche).
Il trattamento proseguirà fino a 12 mesi (o 18 somministrazioni) e verrà interrotto solo in caso di eventuale progressione di malattia o eventuale tossicità inaccettabile o, come sempre accade in una sperimentazione, in caso di decisione dello sperimentatore e del paziente (questi, tuttavia, continuerà ad avere accesso alle cure mediche e non rinuncerà ad alcun diritto legale o beneficio che le/gli spetti).
Lo Staff coinvolto nello studio rimane a disposizione per informazioni più dettagliate (email: amo@istitutotumori.mi.it).
Ultimo aggiornamento: 16/05/2025