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Pembrolizumab neoadiuvante più chemioterapia nel carcinoma sinonasale localmente avanzato (NeoPeSino)

Fase: Studi clinici di Fase II - III

Struttura Principale: Oncologia Medica 3 - Tumori testa-collo

Farmaco: Pembrolizumab

Patologie: Tumori della testa e del collo

ClinicalTrials.gov: Leggi i dettagli su Clinical trials

PI: Dott. Salvatore Alfieri 

Lo studio NeoPeSino è uno studio che valuta l’attività di Pembrolizumab in associazione alla chemioterapia neoadiuvante (cioè, citoriduttiva pre-radioterapia o pre-chirurgia) e in fase adiuvante (cioè, post-radioterapica o post-chirurgica) nei pazienti affetti da carcinoma indifferenziato dei seni paranasali (SNUC) localmente avanzati. 

L’attività della chemioterapia neoadiuvante nello SNUC localmente avanzato è già stata dimostrata; in tale studio, si ipotizza che l’aggiunta di Pembrolizumab alla chemioterapia come agente neoadiuvante e in fase adiuvante possa confermare i risultati ottenuti. 

Lo studio, condotto in ottemperanza alle linee guida etiche internazionali, è da ritenersi sperimentale, poiché il farmaco in studio Pembrolizumab non è stato ancora approvato dalle autorità sanitarie in questa specifica fase di trattamento degli SNUC. Ma il potenziale impatto di Pembrolizumab è già stato dimostrato in precedenti studi clinici, supportando il razionale biologico e clinico dell’utilizzo di inibitori dei checkpoint immunologici in questo setting di pazienti, al fine di migliorarne la prognosi.  

La fattibilità dell’arruolamento nello studio dipende da: caratteristiche del paziente (dati demografici, storia oncologica e malattie concomitanti), esami di laboratorio e parametri radiologici, che verranno indagati attraverso precisi esami di screening, prima dell’avvio del trattamento. Tali esami si svolgeranno secondo tempistiche ben definite. 

Nello specifico, la sperimentazione in oggetto prevede tra i criteri di inclusione: 

  • avere uno SNUC confermato istologicamente a livello centrale e naïve (cioè, non ancora trattato) 
  • avere una malattia localmente avanzata definita come stadio III e Iva o IVb secondo il sistema di stadiazione del cancro AJCC VIII edizione. 

Il trattamento si svolgerà come segue: 

  1. Nei pazienti con SNUC operabile: Pembrolizumab neoadiuvante (mediante infusione endovenosa ogni 3 settimane) in associazione a chemioterapia (trattamento standard con Cisplation/Carboplatino e Docetaxel) per 3 cicli, seguiti da intervento chirurgico (solo nei casi resecabili con risposta alla chemioterapia di induzione inferiore al 50%), successivo cisplatino concomitante a protoni (cCPT)* e poi Pembrolizumab adiuvante ogni 3 settimane, fino a un anno.  
  2. Nei pazienti con SNUC Inoperabile o con una risposta alla chemioterapia di induzione superiore al 50% sarà escluso l’intervento chirurgico ed i pazienti saranno sottoposti dapprima a cCPT* e poi Pembrolizumab adiuvante ogni 3 settimane, fino a un anno.  

Tutte le decisioni terapeutiche saranno gestite nella discussione multidisciplinare per ogni singolo paziente. 

A completamento del trattamento attivo, tutti i partecipanti saranno monitorati del medico di studio con visite ed esami strumentali per valutare se il loro tumore si ripresenta. 

Il paziente verrà monitorato anche per gli effetti avversi indotte dalla chemioterapia e dalla radioterapia e per le potenziali tossicità immunomediate, cioè indotte dall'immunoterapia a causa dell'iperattività del sistema immunitario. Può capitare, infatti, che il trattamento con Pembrolizumab induca eventi avversi, più spesso noti, poiché il sistema immunitario attacca non solo le cellule malate, ma anche quelle sane, non più in grado di riconoscerle come tali. In queste circostanze, gli sperimentatori proporranno terapie sintomatiche e adotteranno strategie mirate a ridurre l’intensità di tali effetti collaterali (es. pause terapeutiche, terapie a base di cortisone, etc). Per assicurare la sicurezza dei pazienti dalle tossicità della chemioterapia, della radioterapia e dell’immunoterapia, i partecipanti saranno monitorati attentamente. 

Il trattamento proseguirà come da protocollo e verrà interrotto solo in caso di eventuale progressione di malattia o eventuale tossicità inaccettabile o, come sempre accade in una sperimentazione, in caso di decisione dello sperimentatore o del paziente (questi, tuttavia, continuerà ad avere accesso alle cure mediche e non rinuncerà ad alcun diritto legale o beneficio che le/gli spetti). 

Lo Staff coinvolto nello studio rimane a disposizione per informazioni più dettagliate (email: amo@istitutotumori.mi.it). 

*il trattamento radiante con protoni viene eseguito presso CNAO (Centro Nazionale Di Adroterapia Oncologica) 

Ultimo aggiornamento: 19/05/2025

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