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UNA TERAPIA SALVAVITA ARRIVA DALL’ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI CON LE CAR -T

Tipologia: Comunicato Stampa

“Al centro di questo meeting ci sono i 100 pazienti adulti trattati con le cellule CAR-T nel nostro Istituto con risultati eccellenti - spiega il direttore di ematologia dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e organizzatore dell’evento Paolo Corradini, professore di ematologia all’Università di Milano-  In sostanza abbiamo utilizzato la prima terapia genica anti-cancro sviluppata in medicina. Nei linfomi e nella leucemia linfoblastica rappresenta un trattamento salvavita per pazienti che hanno esaurito tutte le altre opzioni terapeutiche. Quindi, per molti di loro, questa cura rappresenta l’unica reale speranza per guarire”. Per questo motivo, secondo Corradini, si tratta di un trattamento che genera molte aspettative ma che comprende alcune tossicità peculiari che sono state gestite insieme a neurologi e medici di terapia intensiva. “Il nostro Istituto è stato il primo nel 2017 in Italia - ricorda Corradini a utilizzare protocolli clinici per questa terapia. Si tratta della casistica più grande registrata nel nostro Paese”. Questo evento racconta concretamente una terapia                                                                                                                                                        complessa ed estremamente costosa per il nostro servizio nazionale sanitario. “Inoltre - conclude Corradini -  voglio ricordare il coraggio dei nostri pazienti e ribadire il uolo fondamentale dell’assistenza specialistica multidisciplinare, della ricerca e della formazione. E’ certamente anche un momento di riflessione per comprendere quanto sia grande il valore del nostro sistema sanitario e a maggior ragione in uno scenario difficile come quello della pandemia”.

Secondo il presidente dell’Istituto Marco Votta: “Questa terapia salvavita e innovativa rappresenta per il trattamento di alcuni tipi di tumori, uno step rivoluzionario e conferma l’eccellenza della nostra Fondazione anche grazie alla valorizzazione che diamo alla ricerca. Questo permette ai nostri medici di utilizzare cure all’avanguardia come quella che oggi viene presentata. E’un fatto che adesso, con l’introduzione delle CAR-T, i malati oncologici hanno una opportunità in più per guarire”. 

Il direttore generale dell’Istituto Nazionale dei Tumori Carlo Nicora sottolinea il che circa il 50% dei pazienti ha risposto a queste terapie ed è verosimilmente guarito: “E solo per loro che Istituti di ricerca e cura hanno senso di esistere all’interno delle eccellenze di un sistema sanitario nazionale e lombardo”. Inoltre: “Va ricordato la grande cooperazione tra AIFA, Regione Lombardia e Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per velocizzare le nuove terapie salvavita. Lo sviluppo del capitale umano in questi settori rappresenta l’investimento più importante che il nostro Istituto di ricerca e cura ha fatto in questi anni”.

Il direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori Giovanni Apolone punta a incentivare la ricerca: “Una innovazione diventa tale solo quanto è accessibile a tutti. Quindi oltre a rendere disponibile queste tecnologia ad altre tipologie di pazienti, e in particolare a quelli con tumori solidi, dobbiamo fare il possibile per garantire una piena disponibilità a tutti pazienti eleggibili per il trattamento ed eliminare possibili barriere e ostacoli”. Infatti, secondo il direttore scientifico: “si tratta di terapie complesse e costose, chiaramente non alla portata di tutti gli ospedali. Quindi, avanti con la ricerca ma attenzione al problema della appropriatezza e sostenibilità nel contesto del nostro sistema universalistico”

Franco Locatelli - presidente del Consiglio Superiore di Sanità- sottolinea l’importanza dei risultati raggiunti: “La terapia con cellule geneticamente modificate per essere reindirizzate sul bersaglio tumorale, cellule CAR-T, rappresenta una vera rivoluzione in medicina, avendo aperto scenari neppure immaginabili solo cinque

anni fa”. Ma Locatelli fa un ulteriore passo avanti: “Le vere sfide per il futuro sono rappresentate dalla possibilità di estendere questo approccio dalle malattie linfoproliferative a differenziazione B-cellulare ad altre neoplasie ematologiche e soprattutto ai tumori solidi, garantendo anche la sostenibilità e la larga applicazione a un elevato numero di malati”.  Non solo: “In questa prospettiva, le istituzioni accademiche possono giocare un ruolo fondamentale, come dimostrato dal nostro Istituto, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che ha già attivato 4 clinical trials, 2 dei quali in pazienti affetti da neoplasie solide”.

Di rivoluzione nella medicina parla anche il Rettore dell’Università degli Studi di Milano Elio Franzini: "Car-T rappresenta uno straordinario risultato di ricerca che dal laboratorio arriva al letto del paziente. L'integrazione tra ricerca di base e applicata si concretizza in una cura salvavita - spiega - la ricerca spesso richiede enormi sforzi e un lungo percorso per raggiungere traguardi ambiziosi, ma quando questo succede, come nel caso di questa rivoluzionaria terapia cellulare, ogni sforzo è ripagato dalla prospettiva che possa venire rapidamente messa a disposizione dei pazienti."

Letizia Moratti, Vicepresidente e Assessore al Welfare afferma: “I numeri raggiunti dall’Istituto dei Tumori testimoniano l’assoluto protagonismo delle strutture lombarde che non è riferibile solo alla cura - la Lombardia insieme al Lazio tratta più del 50% dei pazienti italiani - ma anche allo sviluppo delle terapie con cellule CAR-T. Le nuove tecnologie, come le terapie cellulari e geniche, hanno il potenziale di trasformare la medicina e darci la capacità di curare patologie fini qui incurabili. Regione Lombardia

guarda alla ricerca in campo biomedico come un asset strategico per il suo sviluppo inoltre, dal punto di vista clinico per garantire al paziente l’accesso alle terapie ha messo in atto tutte le azioni possibili per superare quei blocchi, spesso di natura amministrativa, che possono ritardare la cura. Nel 2021 in Lombardia sono stati trattati 91 pazienti con terapie a cellule CAR-T, 22 nei primi mesi del 2022. Numeri che collocano la nostra Regione come un assoluto punto di riferimento a livello nazionale.”

Ufficio Stampa

Serenella Cipolla 331.69.34.633

Serenella.cipolla@istitutotumori.mi.it

Ultimo aggiornamento: 22/09/2025

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