VELOCITY-HNSCC Sottostudio-01: Studio di Fase 2 su nuove terapie combinatorie in partecipanti con carcinoma squamoso della testa e del collo ricorrente o metastatico non trattato precedentemente, indipendentemente dallo Stato di Espressione di PD-L1.
Fase: Studi clinici di Fase II - III
Struttura Principale: Oncologia Medica 3 - Tumori testa-collo
Farmaco: Domvanalimab, Zimberelimab
Patologie: Tumori della testa e del collo
PI: Prof. Lisa Licitra
Lo studio 01/VELOCITY HNSCC è uno studio che valuta l’attività di immunoterapici Zimberelimab e Domvanalimab in associazione alla chemioterapia a base di Paclitaxel e Carboplatino in pazienti affetti da ripresa locale e/o a distanza di carcinoma squamoso della testa e del collo, non ancora trattati alla recidiva di malattia.
Zimberelimab e Domvanalimab sono farmaci noti come inibitori concepiti per agire mirando a parti specifiche delle cellule immunitarie. Nello specifico, Zimberelimab agisce su una proteina chiamata “proteina di morte cellulare programmata 1” (Programmed cell Death Protein 1, PD-1), che si trova sulla superficie delle cellule immunitarie e impedisce al sistema immunitario di attaccare le cellule tumorali. Domvanalimab agisce su una parte specifica delle cellule immunitarie nota come TIGIT. Mirando a queste proteine, Zimberelimab e Domvanalimab aiutano il sistema immunitario a migliorare l’attacco e la distruzione delle cellule tumorali.
Lo studio, condotto in ottemperanza alle linee guida etiche internazionali, è da ritenersi sperimentale, poiché Zimberelimab e Domvanalimab non sono approvati dalle autorità sanitarie per il trattamento del tumore della testa e del collo. Tuttavia, il potenziale impatto di Zimberelimab e Domvanalimab è già stato dimostrato in precedenti studi clinici, supportando il razionale biologico e clinico che gli inibitori dei checkpoint immunologici possano migliorarne la prognosi in questo setting di pazienti.
Per contro, Paclitaxel e Carboplatino sono approvati da tempo dalla Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti e dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) per il trattamento di alcuni tipi di tumore.
L’obiettivo di questo studio è pertanto quello di ottenere maggiori risposte oncologiche ai farmaci sperimentali Zimberelimab e Domvanalimab in combinazione con i farmaci chemioterapici Paclitaxel e Carboplatino, e di migliorare la sopravvivenza libera da progressione di malattia dei pazienti.
Si tratta di uno studio randomizzato in aperto.
Il termine “in aperto” indica che sia il paziente, che il medico ed il personale dello studio sanno quali farmaci dello studio verranno somministrati.
Il termine “randomizzato” indica che i farmaci dello studio saranno scelti casualmente, come con il lancio di una moneta. L’assegnazione ad un braccio di trattamento piuttosto che all’altro avverrà con un processo informatico chiamato “randomizzazione”, che prevede un’assegnazione casuale al trattamento, senza possibilità decisionale da parte dello sperimentatore e/o del paziente. Ci sarà infatti 1 probabilità su 2 di essere assegnato/a al Gruppo A e 1 probabilità su 2 di essere assegnato/a al Gruppo B:
- Gruppo A: prevede la somministrazione di Zimberelimab, Domvanalimab, Paclitaxel e Carboplatino
- Gruppo B: prevede la somministrazione di Zimberelimab, Paclitaxel e Carboplatino.
La fattibilità dell’arruolamento nello studio dipende da: caratteristiche del paziente (dati demografici, storia oncologica e malattie concomitanti), esami di laboratorio e parametri radiologici, che verranno indagati attraverso precisi esami di screening, prima dell’avvio del trattamento. Tali esami si svolgeranno presso la presente Istituzione e secondo tempistiche ben definite.
Il trattamento si svolgerà come segue:
- Somministrazione di Zimberelimab con o senza Domvanalimab, mediante infusioni endovenose ogni 3 settimane, per un massimo di 35 cicli, per circa 2 anni
- Somministrazione di Paclitaxel e Carboplatino, mediante infusioni endovenose ogni 3 settimane, per un massimo di 6 cicli.
Il trattamento proseguirà fino a massima risposta e come da protocollo. La cura verrà interrotta in caso di progressione di malattia o eventuale tossicità inaccettabile o, come sempre accade in una sperimentazione, in caso di decisione dello sperimentatore o del paziente (questi, tuttavia, continuerà ad avere accesso alle cure mediche e non rinuncerà ad alcun diritto legale o beneficio che le/gli spetti).
Il paziente verrà monitorato anche per gli effetti avversi indotte dalla chemioterapia e per le potenziali tossicità immunomediate, cioè indotte dall'immunoterapia a causa dell'iperattività del sistema immunitario. Può capitare, infatti, che il trattamento immunoterapico induca eventi avversi, più spesso noti, a causa del fatto che il sistema immunitario attacca non solo le cellule malate, ma anche quelle sane, non essendo più in grado di riconoscerle come tali. In queste circostanze, gli sperimentatori proporranno terapie sintomatiche e adotteranno strategie mirate a ridurre l’intensità degli effetti collaterali (es. pause terapeutiche, riduzione di dosi, terapie a base di cortisone, etc). Per assicurare la sicurezza dei pazienti dalle tossicità della chemioterapia e dell’immunoterapia, i partecipanti allo studio saranno monitorati attentamente.
Lo Staff coinvolto nello studio rimane a disposizione per informazioni più dettagliate (email: amo@istitutotumori.mi.it).
Ultimo aggiornamento: 16/05/2025