Studio randomizzato di Fase 3, in doppio cieco, controllato con placebo, per valutare GSK4057190A come terapia sequenziale dopo chemio-radioterapia in partecipanti con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo non resecato localmente avanzato
Fase: Studi clinici di Fase II - III
Struttura Principale: Oncologia Medica 3 - Tumori testa-collo
Farmaco: GSK4057190A
Patologie: Tumori della testa e del collo
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PI: Prof.ssa Lisa Licitra
Lo studio JADE 221530 è uno studio internazionale che valuta l’attività di Dostarlimab come terapia sequenziale alla chemioradioterapia concomitante, effettuata con intento radicale, in pazienti affetti da carcinoma a cellule squamose del distretto della testa e del collo, localmente avanzato e non operato.
Dostarlimab è un anticorpo monoclonale umanizzato anti-PD-1 (Programmed Death-1), attivo cioè verso il recettore di morte cellulare programmata 1, con conseguente morte delle cellule tumorali.
Questo studio, condotto in ottemperanza alle linee guida etiche internazionali, è da ritenersi sperimentale, poiché il farmaco in studio Dostarlimab non è stato ancora approvato dalle autorità sanitarie per il tumore del distretto testa e collo. Nello specifico, data l’attuale assenza di cure complementari al termine del trattamento chemoradiante, la sperimentazione in oggetto propone di valutare l’efficacia del farmaco Dostarlimab rispetto al placebo, nei pazienti che hanno completato la chemioradioterapia concomitante.
Con l’aggiunta di Dostarlimab dopo la chemioradioterapia, infatti, l’obiettivo dello studio è di migliorare la prognosi del paziente, riducendo il rischio di ricomparsa del tumore (localmente o a distanza), prevenendo la necessità di un intervento chirurgico e, in ultima analisi, favorendo il più possibile una sopravvivenza libera da eventi (EFS), quali complicazioni o decesso correlati al tumore.
La fattibilità dell’arruolamento nello studio dipende da: caratteristiche del paziente (dati demografici, storia oncologica e malattie concomitanti), esami di laboratorio e parametri radiologici, che verranno indagati attraverso precisi esami di screening, prima dell’avvio del trattamento. Tali esami si svolgeranno nella presente Istituzione, secondo tempistiche ben definite.
Ad integrazione, si segnala che i pazienti candidabili hanno una diagnosi di carcinoma squamoso della testa e del collo che esprima la proteina PD-L1, allo stadio III-IVA. Nella fase di screening, infatti, viene effettuata l’analisi del tessuto tumorale e del biomarcatore PD-L1 [Programmed-Death Ligand 1] e di HPV [Human Papilloma Virus], nel caso in cui il tumore prenda origine dall’orofaringe. Tali analisi potranno essere effettuate sul campione biologico conservato, cioè sulla biopsia fatta prima dell’avvio delle cure chemoradianti.
L’assegnazione ad un braccio piuttosto che all’altro (trattamento attivo con Dostarlimab versus placebo) avverrà con un processo informatico chiamato “randomizzazione”, che prevede un’assegnazione casuale al trattamento, senza possibilità decisionale da parte dello sperimentatore e/o del paziente. Inoltre, l’assegnazione sarà “in doppio cieco”, poiché sia il medico di studio che il partecipante non saranno a conoscenza del trattamento di studio ricevuto.
Il disegno dello studio prevede:
- Braccio A: Dostarlimab, somministrato per via endovenosa (cioè, tramite una flebo), ogni 3 settimane;
- Braccio B: placebo (trattasi di soluzione salina senza nessun farmaco attivo), somministrato per via endovenosa, ogni 3 settimane.
Il trattamento continuerà fino ad un anno; a seguire, tutti i partecipanti saranno monitorati del medico di studio per valutare se il loro tumore si ripresenta.
Il paziente verrà monitorato anche per potenziali tossicità immunomediate, che possono essere causate dall'immunoterapia a causa dell'iperattività del sistema immunitario. Può capitare, infatti, che il trattamento induca eventi avversi, più spesso noti, poiché il sistema immunitario attacca non solo le cellule malate, ma anche quelle sane, non più in grado di riconoscerle come tali. In queste circostanze, gli sperimentatori proporranno terapie sintomatiche e adotteranno strategie mirate a ridurre l’intensità di tali effetti collaterali (es. pause terapeutiche, terapie a base di cortisone, etc). Per assicurare la loro sicurezza, in particolare, dai possibili rischi descritti, i partecipanti saranno monitorati attentamente.
Il trattamento proseguirà fino a 11 somministrazioni e verrà interrotto solo in caso di eventuale progressione di malattia o eventuale tossicità inaccettabile o, come sempre accade in una sperimentazione, in caso di decisione dello sperimentatore o del paziente (questi, tuttavia, continuerà ad avere accesso alle cure mediche e non rinuncerà ad alcun diritto legale o beneficio che le/gli spetti).
Lo Staff coinvolto nello studio rimane a disposizione per informazioni più dettagliate (email: amo@istitutotumori.mi.it).
Ultimo aggiornamento: 19/05/2025