Studio di Fase 3, randomizzato e in aperto, per valutare l'efficacia e la sicurezza di petosemtamab in combinazione con pembrolizumab rispetto a pembrolizumab da solo, nel trattamento di prima linea del carcinoma squamoso della testa e del collo ricorrente o metastatico PD-L1 positivo.
Fase: Studi clinici di Fase II - III
Struttura Principale: Oncologia Medica 3 - Tumori testa-collo
Farmaco: MCLA-158-CL03
Patologie: Tumori della testa e del collo
ClinicalTrials.gov: https://clinicaltrials.gov/study/NCT06525220
PI: Prof.ssa Lisa Licitra
Lo studio MCLA-158-CL03 è uno studio che valuta l’efficacia e la sicurezza di Petosemtamab in combinazione a Pembrolizumab rispetto a Pembrolizumab da solo, per il trattamento in prima linea dei pazienti affetti da recidiva locale e/o metastasi a distanza di carcinoma squamoso del distretto testa e collo, non ancora trattati.
Petosemtamab è un anticorpo bispecifico che agisce su 2 proteine: EGFR (Epidermal Growth Factor Receptor) e LGR5 (Leucine-rich repeat-containing G-protein coupled Receptor 5), over-espresse (cioè, espresse in maniera abnorme) sulla superficie delle cellule tumorali squamose. Come farmaco biologico, blocca il recettore del fattore di crescita epidermico EGFR, inibendo la crescita e la progressione delle cellule tumorali, favorendone anzi l'apoptosi, cioè la morte cellulare programmata. Petosemtamab agisce in modo mirato anche su LGR5, un marcatore critico per la regolazione della proliferazione e della differenziazione delle cellule staminali, essenziali per il mantenimento della rigenerazione dei tessuti.
Pembrolizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che agisce legandosi alla proteina PD-1 (Programmed cell Death-1), inibendo l'interazione tra PD-1 e i suoi ligandi (PD-L1 e PD-L2) e stimolando le cellule del sistema immunitario ad eliminare le cellule tumorali.
Lo studio, condotto in ottemperanza alle linee guida etiche internazionali, è da ritenersi sperimentale, poiché Petosemtamab non è ancora approvato dalle autorità sanitarie per il trattamento del tumore della testa e del collo. Tuttavia, il potenziale impatto di Petosemtamab è già stato dimostrato in precedenti studi clinici, supportando il razionale biologico e clinico secondo il quale tale trattamento possa migliorare la prognosi di questo setting di pazienti.
Per contro, Pembrolizumab è un farmaco approvato da tempo dalla Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti e dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) per il trattamento del tumore testa e collo.
L’obiettivo di questo studio è pertanto quello di aumentare la sopravvivenza globale dei pazienti affetti da recidiva locale e/o a distanza e di ottenere maggiori risposte oncologiche dal farmaco sperimentale Petosemtamab in combinazione a Pembrolizumab rispetto alla monoterapia con Pembrolizumab.
La fattibilità dell’arruolamento nello studio dipende da: caratteristiche del paziente (dati demografici, storia oncologica e malattie concomitanti), esami di laboratorio e parametri radiologici, che verranno indagati attraverso precisi esami di screening, prima dell’avvio del trattamento. Tali esami si svolgeranno presso la presente Istituzione e secondo tempistiche ben definite.
Si tratta di uno studio randomizzato in aperto.
Il termine “in aperto” indica che sia il paziente, che il medico ed il personale dello studio sanno quale farmaco dello studio verrà somministrato.
Il termine “randomizzato” indica che i farmaci previsti dallo studio saranno scelti casualmente, come con il lancio di una moneta. L’assegnazione ad un braccio di trattamento piuttosto che all’altro (Petosemtamab + Pembrolizumab versus Pembrolizumab da solo) avverrà con un processo informatico chiamato “randomizzazione”, che prevede l’assegnazione casuale al trattamento, senza possibilità decisionale da parte dello sperimentatore e/o del paziente. Ci sarà infatti 1 probabilità su 2 di essere assegnato al braccio sperimentale e 1 probabilità su 2 di essere assegnato al braccio di controllo:
- - Braccio 1 (sperimentale): prevede la somministrazione di Petosemtamab + Pembrolizumab
- - Braccio 2 (di controllo): prevede la somministrazione di Pembrolizumab da solo.
- Petosemtamab viene somministrato a dosaggio fisso, mediante infusione endovenosa preceduta da premedicazione antiallergica, ogni 2 settimane.
- Pembrolizumab viene somministrato a dosaggio fisso, mediante infusione endovenosa, ogni 6 settimane.
- Il paziente verrà monitorato per la risposta oncologica, mediante visite cliniche ed indagini strumentali. Ma verrà monitorato anche per i potenziali effetti avversi indotti dalla terapia sperimentale con Petosemtamab e/o dall’immunoterapia con Pembrolizumab. Può capitare, infatti, che il trattamento induca tossicità, più spesso note, per cui saranno necessarie terapie sintomatiche (es. terapia cortisonica) e strategie mirate volte a ridurre l’intensità degli effetti collaterali (es. pause terapeutiche, riduzione di dosi, etc). Per assicurare la sicurezza dei pazienti dalle tossicità dei trattamenti, i partecipanti allo studio saranno monitorati attentamente.
Il trattamento proseguirà fino a massima risposta e secondo precise tempistiche e procedure richieste dal protocollo. Per contro, la cura verrà interrotta in caso di progressione di malattia o tossicità inaccettabile o, come sempre accade in una sperimentazione, decisione dello sperimentatore e del paziente (che, tuttavia, continuerà ad avere accesso alle cure mediche e non rinuncerà ad alcun diritto legale o beneficio che le/gli spetti).
Lo Staff coinvolto nello studio MCLA-158-CL03 rimane a disposizione per informazioni più dettagliate inerenti alla sperimentazione (email: amo@istitutotumori.mi.it).
Ultimo aggiornamento: 16/05/2025