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Diagnosi e stadiazione

La diagnosi segue di solito la scoperta da parte del paziente di una tumefazione testicolare ovvero il riscontro di una lesione all’interno di un testicolo a seguito di un’ecografia eseguita per diversi motivi.

Abitualmente l’esordio è la comparsa di una lesione dura a carico del testicolo, poco o non dolente. Alcune volte compare un dolore più intenso a carico del testicolo, che spesso si associa ad un incremento rapido del volume della lesione (è un fenomeno causato in genere da un sanguinamento all’interno della malattia). È assai più raro che un paziente si accorga della malattia per la comparsa di segni o sintomi legati alla presenza di metastasi (quale ad esempio dolore lombare, per la presenza di linfonodi ingrossati a livello retroperitoneale).

Quando una persona di sesso maschile avverte una piccola massa testicolare, dolente o meno, dovrebbe rivolgersi tempestivamente al proprio medico di medicina generale e tramite questo ad uno specialista.

Lo specialista potrà decidere come procedere e potrà prescrivere l’esecuzione dei cosiddetti marcatori tumorali, che nel caso del testicolo sono l’alfafetoproteina (AFP) e la beta-hCG.

La diagnosi vera e propria segue però un’esplorazione chirurgica del testicolo, che può permettere di caratterizzare le componenti della malattia.

La stadiazione è  invece il processo con il quale, mediante l’esecuzione di una serie di esami, si stabilisce l’estensione e quindi la “gravità” della malattia. In genere è richiesta una TC con mezzo di contrasto dell’addome completo e spesso anche del torace e la ripetizione dei marcatori tumorali.

Ultimo aggiornamento: 26/03/2025

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