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Immunoterapia una possibile nuova arma per il tumore ovarico

Tipologia: News dall'Istituto

 

Il progetto internazionale, guidato dal Dr. Francesco Raspagliesi e dal Dr. Giorgio Bogani dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, rappresenta un passo importante nella lotta contro il carcinoma ovarico, una forma di tumore particolarmente difficile da trattare e una delle principali cause di morte per tumori ginecologici.

L’obiettivo principale del progetto è migliorare le cure disponibili per le pazienti, combinando diverse terapie innovative. Tra queste, ci sono gli inibitori dei checkpoint immunitari (CPI), che aiutano il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Questi vengono integrati con altre terapie, come gli inibitori di PARP (che bloccano un meccanismo di riparazione del DNA delle cellule tumorali) e il bevacizumab (un farmaco che ostacola la crescita dei vasi sanguigni che nutrono il tumore).

La ricerca coinvolge centri di eccellenza sia europei che americani, rendendola un’iniziativa globale. Nonostante i progressi nella ricerca oncologica, il carcinoma ovarico epiteliale rimane difficile da curare, soprattutto a causa delle resistenze ai trattamenti standard. Questo progetto mira a superare tali resistenze, potenziando la capacità del sistema immunitario di combattere il tumore.

Grazie a un approccio multidisciplinare e alle collaborazioni internazionali, il progetto punta a sviluppare nuove strategie terapeutiche che possano migliorare la qualità di vita e le prospettive per le pazienti, offrendo loro nuove speranze.

Reference:

Bogani G, Moore KN, Ray-Coquard I, et al. Incorporating immune checkpoint inhibitors in epithelial ovarian cancer. Gynecol Oncol. 2025 Jan 6;193:30-40. doi: 10.1016/j.ygyno.2024.12.011. Epub ahead of print. PMID: 39764856.

 

 

Ultimo aggiornamento: 22/09/2025

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