Prostate Cancer Unit
Prostate Cancer Unit
Vice Responsabile: dott.ssa Barbara Avuzzi
La Prostate Cancer Unit è il modello organizzativo per la gestione multidisciplinare dei pazienti con diagnosi di cancro della prostata in tutti gli stadi di malattia, dalle nuove diagnosi alle forme più avanzate, che afferiscono alla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori.
Il personale della Prostate Cancer Unit si distingue in Core Team e Non Core Team.
Il Core Team è composto dalle figure specialistiche maggiormente coinvolte nelle attività cliniche multidisciplinari e nei percorsi assistenziali: urologi, oncologi radioterapisti, oncologi medici, anatomo-patologi, psicologi e infermiere professionale.
Il Non Core Team è composto da figure specialistiche coinvolte in determinate fasi del processo di cura (diagnosi, stadiazione, riabilitazione, terapia): oncologi radioterapisti (per la brachiterapia), fisici medici, medici nucleari, radiologi, riabilitatori, esperti nelle terapie di supporto, cure palliative e terapie del dolore.
Il Core Team e il Non Core Team sono supportati da un team di progetto composto dal project manager, dalla segreteria pazienti e dal personale addetto al data entry.
Segreteria Programma Prostata:
Telefono: (+ 39) 02 2390 3033
Fax: (+39) 02 2390 3015
Email: programmaprostata@istitutotumori.mi.it
Cosa è la visita multidisciplinare?
La Visita Multidisciplinare rappresenta l’opportunità per gli uomini a cui è stato diagnosticato un tumore della prostata di incontrare un Urologo, un Oncologo Radioterapista e uno Psicologo per una prima visita o una seconda opinione. A seconda dei casi potrebbero partecipare alla visita un Oncologo Medico e altri specialisti.
Gli obiettivi principali della Visita Multidisciplinare sono:
- Illustrare i pro e i contro delle possibili opzioni terapeutiche e/o osservazionali.
- Accompagnare nella scelta del trattamento, alla luce anche delle priorità e dei valori personali, offrendo un supporto psicologico nella fase decisionale.
In che cosa consiste la visita multidisciplinare?
- Raccolta della storia clinica: prima dell’ingresso nell’ambulatorio, i medici valutano la documentazione clinica consegnata.
- Formulazione delle proposte terapeutiche/osservazionali: i medici presentano le opzioni terapeutiche e/o osservazionali adatte alla situazione clinica.
- Valutazione delle opzioni condivisa con il paziente: lo psicologo presente può supportare il paziente e i familiari nel valutare con i medici le opzioni proposte.
Prima della visita multidisciplinare
L’accettazione presso il Centro Unico di Prenotazione è la prima formalità all'arrivo in Istituto. E’ consigliabile presentarsi in Istituto almeno mezzora prima dell’appuntamento. Le visite vengono condotte presso gli ambulatori del piano terra (Stanza C). Una volta effettuata l’accettazione, è necessario consegnare all'infermiere della Stanza C il foglio di accettazione e la documentazione clinica (referto della biopsia, PSA, immagini o CD di esami radiologici, documentazione riguardante malattie concomitanti). L’orario della visita può variare e potrebbe essere necessario doversi trattenere per buona parte della mattinata.
Dopo la visita multidisciplinare
Le situazioni particolari sono ridiscusse tra i clinici della Prostate Cancer Unit al fine di condividere e confermare le proposte terapeutiche e/o osservazionali.
È possibile fissare uno o più colloqui con lo psicologo finalizzati a:
- avere un supporto nel prendere una decisione, qualora ci sia la possibilità di scegliere tra più opzioni terapeutiche e/o osservazionali, facilitando l’identificazione delle priorità individuali e familiari.
- accedere a percorsi di supporto psicologico, a partire dal momento della scelta della terapia, sino a dopo il trattamento (nell'ambito del progetto “Per un sentire condiviso”).
La ricerca
L’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è una struttura dedicata alla cura e alla ricerca oncologica. La Direzione Scientifica promuove e sostiene lo sviluppo della ricerca e l’interscambio con Centri di ricerca oncologica nazionali ed internazionali. La liceità e l’eticità della ricerca sono valutate dal Comitato Etico Indipendente della Fondazione con l’obiettivo di evitare che i protocolli di studio possano essere lesivi o dannosi per i pazienti. La ricerca può riguardare diversi aspetti del percorso di cura, dalla valutazione di un nuovo farmaco o schema terapeutico, allo studio di biomarcatori, alla valutazione della qualità della vita. La presenza di ricerca è un indicatore importante della qualità della struttura sanitaria e assicura al paziente cure aggiornate e appropriate. I ricercatori del Programma Prostata potrebbero illustrare eventuali studi in concomitanza alla visita multidisciplinare.
Brochure La Visita Multidisciplinare (scarica PDF)
La sorveglianza attiva nel tumore della prostata a rischio di progressione basso e molto basso
In seguito alla diffusione dell’utilizzo del PSA, sono molto aumentate le diagnosi di tumore della prostata. Una quota rilevante di tumori, per il loro andamento indolente e la progressione molto lenta, non avrebbe dato manifestazioni cliniche nell’arco della vita, se non fosse stato diagnosticato in seguito all’alterazione del PSA. Per evitare gli effetti collaterali delle terapie radicali (prostatectomia e radioterapia), i pazienti che presentano le caratteristiche di una malattia potenzialmente indolente (tumori di piccole dimensioni e di bassa aggressività biologica) possono avvantaggiarsi oggi di un percorso di sorveglianza che consiste in un programma di monitoraggio, attraverso il dosaggio del PSA, la visita e la ripetizione periodica delle biopsie prostatiche. L'obiettivo dei controlli è di evitare i trattamenti a tutti i pazienti che mantengono le caratteristiche di malattia iniziali e trattare i pazienti che nel corso del tempo manifestano caratteristiche di malattia a maggiore aggressività.
Per sapere se si hanno le caratteristiche per essere seguiti in un programma di sorveglianza attiva, all’interno di protocolli osservazionali è necessaria una valutazione clinica in cui i medici possono formulare e condividere con il paziente e i familiari le possibili alternative e strategie terapeutiche, che possono includere le terapie radicali (chirurgia, radioterapia esterna e brachiterapia) e la sorveglianza.
Molto si discute su quanto oneroso in termini psicologici possa essere “convivere con l’idea del tumore”. Diversi gruppi di ricerca, soprattutto quello dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam e il Programma Prostata dell’Istituto dei Tumori di Milano, valutano in maniera sistematica la qualità di vita. I risultati sono incoraggianti: gli uomini che decidono di intraprendere la strada della sorveglianza riferiscono alti livelli di benessere emotivo, sociale e fisico. Dopo lo shock della diagnosi, gli uomini in Sorveglianza Attiva hanno modo e tempo di realizzare, a volte contro iniziali aspettative catastrofiche, che sono “sorvegliati speciali” e che tutto sommato la loro vita quotidiana procede come prima. Durante le visite di controllo, qualche paziente riporta che all’avvicinarsi del momento in cui devono fare il test del PSA o la biopsia, aumenta la preoccupazione che” qualcosa possa essere cambiato” e che la malattia sia diventata più “cattiva”. Nonostante ciò, per molti uomini i controlli rimangono comunque la strada privilegiata rispetto ai trattamenti attivi.
Il Programma Prostata della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano partecipa e coordina i centri italiani che partecipano al protocollo di sorveglianza attiva PRIAS (www.prias-project.com) sotto l’egida della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) (studio SIUrO PRIAS ITA).