Colangio-pancreatografia retrograda endoscopica (CPRE)
Colangio-pancreatografia retrograda endoscopica (CPRE)
Esami di endoscopia diagnostica e chirurgia endoscopica
CHE COSA È? La colangio-pancreatografia retrograda endoscopica (CPRE) è una procedura utilizzata per la diagnosi e la terapia di alcune patologie delle vie biliari, del pancreas e della papilla di Vater. Questa metodica consiste nell’introduzione di un particolare endoscopio attraverso la bocca, l’esofago e lo stomaco, fino a raggiungere il duodeno, dove sboccano, in una stessa struttura anatomica (sfintere di Oddi) le vie biliari, provenienti dal fegato, e il dotto pancreatico. Nel corso della procedura, l’endoscopista introduce un sottile tubicino ed inietta una sostanza opaca ai raggi X (mezzo di contrasto) che consente la visualizzazione per via radiologica dei dotti biliari e/o del dotto pancreatico.
COME SI SVOLGE? La procedura dura in genere 30-60 minuti, viene effettuata a digiuno, in regime di ricovero ospedaliero, e prevede l’utilizzo di una sedazione profonda, per cui all’endoscopista si affianca un anestesista. L’anestesista Le fornirà ulteriori informazioni in merito e Le chiederà un consenso specifico. Durante la procedura possono essere iniettati farmaci al fine di rallentare i movimenti dell’intestino e facilitare le manovre endoscopiche. L’esame diagnostico viene effettuato iniettando attraverso l’orifizio della papilla di Vater un liquido di contrasto radio-opaco all’interno delle vie biliari o del dotto pancreatico, a seconda dell’organo che deve essere indagato; le immagini radiologiche così ottenute vengono sviluppate. Poiché la procedura prevede l’utilizzo di raggi X, che possono nuocere al feto, tutte le donne in età fertile devono avere la certezza assoluta di non essere in gravidanza; a tal fine viene richiesto un test di gravidanza. L’iniezione di mezzo di contrasto può indurre reazioni allergiche che possono essere molto gravi in 1 caso ogni 100.000. L’endoscopio utilizzato per l’ERCP permette di effettuare procedure chirurgiche, che in passato necessitavano di un vero e proprio intervento. Queste procedure sono:
- l’apertura in duodeno delle vie biliari e pancreatiche, effettuata mediante sezione della papilla di Vater e dello sfintere di Oddi, con un particolare tipo di elettrobisturi (papillo-sfinterotomia)
- l’estrazione di calcoli dalle vie biliari o dal pancreas
- l’inserimento attraverso il naso di un tubicino di plastica nelle vie biliari o pancreatiche, per consentirne un adeguato drenaggio nelle 24-48 ore dopo la procedura (drenaggio naso-biliare/-pancreatico)
- la dilatazione di restringimenti dei dotti biliari e/o pancreatici (plastica endoscopica)
- l’inserimento all’interno di tratti ristretti delle vie biliari e/o pancreatiche di un tubicino di plastica (rimuovibile) o di protesi a maglie metalliche (non rimuovibile) (impianto di endoprotesi)
- l’asportazione di neoformazioni a livello dello sbocco in duodeno delle vie biliari e pancreatiche (ampullectomia)
- lo svuotamento di cisti di origine pancreatica con messa in sede di endoprotesi
- Consenso Informato_CPRE.pdf - pdf 311KB
- Informativa Pazienti Trattamento Anticoagulante Antiaggregante.pdf - pdf 272KB