Attività di Ricerca

I progetti scientifici di questo reparto sono finanziati da Enti nazionali e internazionali oltre che da Aziende private interessate allo sviluppo di nuove strategie di cura farmacologica dei tumori e delle loro condizioni predisponenti. Il Dr. Vincenzo Mazzaferro, direttore della S.C. Chirurgia Epato-Gastro-Pancreatica e Trapianto di Fegato, è responsabile scientifico di progetti di ricerca nazionali e internazionali ammessi al finanziamento sulla base di bandi competitivi, tra i quali i seguenti sono tuttora in corso:

  1. "Espansione dei criteri di eleggibilità a trapianto di fegato per epatocarcinoma su cirrosi in relazione all’efficacia della retrostadiazione (downstaging) della neoplasia: studio prospettico randomizzato di validazione (Studio XXL)", finanziato dal Ministero della Salute;
  2. "Genomic predictors and oncogenic drivers in hepatocellular carcinoma (HEPTROMIC)", finanziato dalla Commissione Europea;
  3. "ROL - Tumori Primitivi del fegato e delle vie biliari", finanziato dalla Regione Lombardia;
  4. "Studio dei profili infiammatori associati a IL-6 come fattori predittivi di recidiva in pazienti con tumore al fegato", finanziato dal Ministero della Salute;
  5. "Utilizzo di donatori con lesioni encefaliche HBsAg positivi, anti-HBcore positivi, o anti-HCV positivi secondo le linee guida nazionali: miglioramento del modello di allocazione del fegato attraverso la raccolta e la valutazione dei risultati di sopravvivenza di organo e paziente a breve, medio e lungo termine", finanziato dal Ministero della Salute.
  6. "Studio osservazionale retrospettivo su pazienti sottoposti a trapianto di fegato per carcinoma epatocellulare con elaborazione di un modello di prognosi cancro-specifica basato su parametri pre-operatori’". - Versione italiana (PDF); English version (PDF);

 
Attualmente i progetti più rilevanti di ricerca clinica riguardano:

  • i trapianti di fegato in oncologia;
  • la terapia integrata medica e chirurgica delle metastasi epatiche;
  • i nuovi bersagli molecolari per gli interventi avanzati dei tumori del pancreas;
  • i nuovi tipi di interventi chirurgici per i tumori dello stomaco.
     

Trapianto di Fegato
Tutti i pazienti seguiti e trapiantati dalla nostra Struttura sono inclusi in studi clinici e sperimentali focalizzati sulle neoplasie epatiche, sulla loro genesi (virale/genetica) e sulle loro terapie integrate. Con la sua specifica metodologia clinica e di ricerca, l'Unità Trapianto ha dato un contributo scientifico internazionale di grande rilevanza, elaborando criteri di selezione nei pazienti portatori di tumore che si vogliano candidare a trapianto. Tali criteri sono progressivamente entrati nella pratica clinica dei maggiori Centri Trapianto in Italia e nel mondo e hanno contribuito a un deciso miglioramento nei criteri di allocazione e distribuzione degli organi disponibili per trapianto, con un tangibile ritorno in termini di efficienza ed economicità per tutta la comunità trapiantologica sia nazionale che internazionale. Il principale risultato dell'attività trapianto di fegato presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori nell'ultimo decennio è quello di avere ottenuto in pazienti portatori di tumore epatico su cirrosi risultati di sopravvivenza analoghi o addirittura superiori a quelli dei pazienti trapiantati per sola cirrosi e senza tumore.

Oltre all'indicazione principale dell'epatocarcinoma su cirrosi per il quale in Istituto si è accumulata la casistica più grande d'Italia (e tra le più rilevanti nel mondo) il nostro Centro Trapianti Fegato ha protocolli attivi di sperimentazione sul trapianto epatico applicato anche in pazienti portatori di metastasi da tumori neuroendocrini del tratto gastroenterico. In questo particolare gruppo di pazienti, con dei criteri di selezione anch'essi elaborati all'interno del nostro Centro, è stato possibile ottenere risultati a lungo-termine superiori a quelli di qualsiasi altro trattamento medico o chirurgico attualmente disponibile. Altre indicazioni più rare all'intervento di trapianto per tumore possono essere: le neoplasie delle cellule endoteliali del fegato (emangioendoteliomi), le metastasi da tumori rari dell'apparato digerente, particolari forme di tumori delle vie biliari o cirrosi con alti livelli di marcatori tumorali.


Tumori primitivi delle vie biliari
La Struttura Complessa rappresenta un punto di riferimento italiano per lo studio e la cura dei tumori biliari primitivi (colangiocarcinoma) caratterizzati da un difficoltoso approccio diagnostico-terapeutico gravato da una prognosi a distanza particolarmente negativa. Il raggio d’azione per questa patologia comprende l’identificazione di un percorso diagnostico multidisciplinare che ha sviluppato competenze nell’ambito della radiologia interventistica e dell’endoscopia diagnostica e terapeutica. Il paziente può quindi venir discusso nell’ambito di un team di esperti delle varie discipline per giungere ad una proposta terapeutica appropriata caratterizzata dall’integrazione dei vari contributi (oncologico, chirurgico, radiologico). In ambito di ricerca clinica è stato poi instaurato un percorso di indagine genomica del colangiocarcinoma intraepatico, in collaborazione con gli Ospedali di Barcellona (Hospital Clinic) e di New York (Mount Sinai Hospital) che mira ad indentificare le neoplasie dei pazienti in classi con alto rischio di recidiva neoplastica dopo intervento chirurgico in base al pathways genetico delle mutazioni neoplastiche rilevate.


Tumori neuroendocrini gastroenterici
I pazienti affetti da queste rare forme neoplastiche trovano in Istituto e presso la S.C. di Chirurgia Generale 1 un’ampia gamma di proposte terapeutiche in un contesto multidisciplinare recentemente certificato da un organismo europeo denominato ENET. La valutazione dei pazienti include tecniche di imaging convenzionale con TC o RMN e valutazioni biochimiche di marcatori generici (CgA, NSE) o citotipo specifico nei tumori funzionanti e l’utilizzo di tecniche di imaging nucleare come l’Octreoscan o la PET/TC con 68Ga-DOTA-TOC/-NOC/-TATE. L’approccio terapeutico viene disegnato (“tailored made”) mediante periodiche discussioni multidisciplinari (“Net board”) che assommano le competenze chirurgiche a quelle oncologiche mediche e di medicina nucleare e radiologia. Il paziente viene così inserito in un percorso unificato nella struttura ospedaliera in grado di offrire ogni tipo di terapia chirurgica (resettiva e trapiantologica), medica (chemioterapia convenzionale e con molecole di nuova introduzione o analoghi) e nucleare (radionuclidi).