Prostate Cancer Unit

Segreteria Programma Prostata:

Telefono: (+ 39) 02 2390 3033
Fax: (+39) 02 2390 3015
Email: programmaprostata@istitutotumori.mi.it

Cosa è la visita multidisciplinare?

La Visita Multidisciplinare rappresenta l’opportunità per gli uomini a cui è stato diagnosticato un tumore della prostata di incontrare un Urologo, un Oncologo Radioterapista e uno Psicologo per una prima visita o una seconda opinione. A seconda dei casi potrebbero partecipare alla visita un Oncologo Medico e altri specialisti.

Gli obiettivi principali della Visita Multidisciplinare sono:

  • Illustrare i pro e i contro delle possibili opzioni terapeutiche e/o osservazionali.
  • Accompagnare nella scelta del trattamento, alla luce anche delle priorità e dei valori personali, offrendo un supporto psicologico nella fase decisionale.

In che cosa consiste la visita multidisciplinare?

  • Raccolta della storia clinica: prima dell’ingresso nell’ambulatorio, i medici valutano la  documentazione clinica consegnata.
  • Formulazione delle proposte terapeutiche/osservazionali: i medici presentano le opzioni terapeutiche e/o osservazionali adatte alla situazione clinica.
  • Valutazione delle opzioni condivisa con il paziente: lo psicologo presente può supportare il paziente e i familiari nel valutare con i medici le opzioni proposte.

Prima della visita multidisciplinare

L’accettazione presso il Centro Unico di Prenotazione è la prima formalità all'arrivo in Istituto. E’ consigliabile presentarsi in Istituto almeno mezzora prima dell’appuntamento. Le visite vengono condotte presso gli ambulatori del piano terra (Stanza C). Una volta effettuata l’accettazione, è necessario consegnare all'infermiere della Stanza C il foglio di accettazione e la documentazione clinica (referto della biopsia, PSA, immagini o CD di esami radiologici, documentazione riguardante malattie concomitanti). L’orario della visita può variare e potrebbe essere necessario doversi trattenere per buona parte della mattinata.


Dopo la visita multidisciplinare

Le situazioni particolari sono ridiscusse tra i clinici della Prostate Cancer Unit al fine di condividere e confermare le proposte terapeutiche e/o osservazionali.

È possibile fissare uno o più colloqui con lo psicologo finalizzati a:

  • avere un supporto nel prendere una decisione, qualora ci sia la possibilità di scegliere tra più opzioni terapeutiche e/o osservazionali, facilitando l’identificazione delle priorità individuali e familiari.
  • accedere a percorsi di supporto psicologico, a partire dal momento della scelta della terapia, sino a dopo il trattamento (nell'ambito del progetto “Per un sentire condiviso”).

La ricerca

L’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è una struttura dedicata alla cura e alla ricerca oncologica. La Direzione Scientifica promuove e sostiene lo sviluppo della ricerca e l’interscambio con Centri di ricerca oncologica nazionali ed internazionali. La liceità e l’eticità della ricerca sono valutate dal Comitato Etico Indipendente della Fondazione con l’obiettivo di evitare che i protocolli di studio possano essere lesivi o dannosi per i pazienti. La ricerca può riguardare diversi aspetti del percorso di cura, dalla valutazione di un nuovo farmaco o schema terapeutico, allo studio di biomarcatori, alla valutazione della qualità della vita. La presenza di ricerca è un indicatore importante della qualità della struttura sanitaria e assicura al paziente cure aggiornate e appropriate. I ricercatori del Programma Prostata potrebbero illustrare eventuali studi in concomitanza alla visita multidisciplinare.

Brochure La Visita Multidisciplinare (scarica PDF)

La sorveglianza attiva nel tumore della prostata a rischio di progressione basso e molto basso

In seguito alla diffusione dell’utilizzo del PSA, sono molto aumentate le diagnosi di tumore della prostata. Una quota rilevante di tumori, per il loro andamento indolente e la progressione molto lenta, non avrebbe dato manifestazioni cliniche nell’arco della vita, se non fosse stato diagnosticato in seguito all’alterazione del PSA. Per evitare gli effetti collaterali delle terapie radicali (prostatectomia e radioterapia), i pazienti che presentano le caratteristiche di una malattia potenzialmente indolente (tumori di piccole dimensioni e di bassa aggressività biologica) possono avvantaggiarsi oggi di un percorso di sorveglianza che consiste in un programma di monitoraggio, attraverso il dosaggio del PSA, la visita e la ripetizione periodica delle biopsie prostatiche. L'obiettivo dei controlli è di evitare i trattamenti a tutti i pazienti che mantengono le caratteristiche di malattia iniziali e trattare i pazienti che nel corso del tempo manifestano caratteristiche di malattia a maggiore aggressività.

Per sapere se si hanno le caratteristiche per essere seguiti in un programma di sorveglianza attiva, all’interno di protocolli osservazionali è necessaria una valutazione clinica in cui i medici possono formulare e condividere con il paziente e i familiari le possibili alternative e strategie terapeutiche, che possono includere le terapie radicali (chirurgia, radioterapia esterna e brachiterapia) e la sorveglianza.

Molto si discute su quanto oneroso in termini psicologici possa essere “convivere con l’idea del tumore”. Diversi gruppi di ricerca, soprattutto quello dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam e il Programma Prostata dell’Istituto dei Tumori di Milano, valutano in maniera sistematica la qualità di vita. I risultati sono incoraggianti: gli uomini che decidono di intraprendere la strada della sorveglianza riferiscono alti livelli di benessere emotivo, sociale e fisico. Dopo lo shock della diagnosi, gli uomini in Sorveglianza Attiva hanno modo e tempo di realizzare, a volte contro iniziali aspettative catastrofiche, che sono “sorvegliati speciali” e che tutto sommato la loro vita quotidiana procede come prima. Durante le visite di controllo, qualche paziente riporta che all’avvicinarsi del momento in cui devono fare il test del PSA o la biopsia, aumenta la preoccupazione che” qualcosa possa essere cambiato” e che la malattia sia diventata più “cattiva”. Nonostante ciò, per molti uomini i controlli rimangono comunque la strada privilegiata rispetto ai trattamenti attivi.

Il Programma Prostata della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano partecipa e coordina i centri italiani che partecipano al protocollo di sorveglianza attiva PRIAS (www.prias-project.com) sotto l’egida della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) (studio SIUrO PRIAS ITA).