Risonanza Magnetica

Esami di radiologia diagnostica e interventistica

CHE COS’È?

La Risonanza Magnetica (RM) è un apparecchio che si basa sull’utilizzo di onde radio e campi magnetici, pertanto non presenta rischio di radiazioni X.  



QUANDO SI FA?

La  Risonanza Magnetica ha dei limiti, infatti, talvolta, non consente la diagnosi precoce di tumore maligno, quando ancora è rappresentato da microscopiche calcificazioni, riconoscibili solo alla mammografia; per questo motivo, la Risonanza Magnetica non può sostituire la mammografia nella ricerca del tumore maligno in fase precoce e deve essere eseguita solo in casi prestabiliti.
Le principali indicazioni sono: stadiazione pre-operatoria,  donne ad alto rischio genetico (BRCA 1, BRCA 2, etc) o con elevato rischio familiare, studio di protesi mammarie, casi non diagnosticati con le tecniche tradizionali.
Per questo motivo, a parte alcune eccezioni, non riteniamo corretto sottoporre a Risonanza Magnetica donne che non siano state precedentemente, ed a breve distanza di tempo, valutate con mammografia ed ecografia.
Perché l’esame sia affidabile, dovrebbe essere eseguito tra il 6° e il 21° giorno dall’inizio del ciclo mestruale,  durante il periodo fertile, oppure dopo sospensione del trattamento, in caso di terapia ormonale sostitutiva.
In caso di dubbio, La preghiamo di segnalarlo al Medico Radiologo che segue l’esame.



COME SI FA?

Per procedere all’esame la donna viene fatta coricare, prona, su apposito lettino che verrà introdotto all’interno dell’apparecchiatura, con il seno appoggiato in due apposite coppe. Lo studio della mammella richiede sempre l’iniezione endovena di una sostanza che consente di riconoscere le lesioni (mezzo di contrasto), altrimenti non visibili.
Per ulteriori informazioni su preparazione, esecuzione, vedi sezione Risonanza Magnetica (RM).

Ultimo aggiornamento: 01/02/2019